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Non è che abbiamo fatto esplodere un’etichetta. Semplicemente guardiamola da un punto di vista molto interessante: COSA TROVIAMO IN QUEI UN PAIO DI MILLIMETRI DI SPESSORE?

Parliamo di un’etichetta semplice, senza nobilitazione, solo supporto e stampa. Andiamo a vedere!

Cosa troviamo in un’etichetta? Da cosa si compone?

Rispondiamo a queste domande perché la scelta di un materiale determina quello che è il suo impatto ambientale! Non entreremo nei dettagli della riciclabilità perché ogni supporto, etichetta e materiale ha le sue caratteristiche. Possiamo dire che in futuro avremo modo di approfondire meglio questo argomento e che i nostri tecnici sono sempre pronti a studiare le soluzioni più ecologiche per le tue esigenze.

Stiamo anche riorganizzando molti processi, certificazioni e materiali impiegate in produzione per avere sempre un impatto ecologico minore.

Per rispondere al quesito iniziale c’è da dire che le etichette sono una stratificazione di diversi materiali dove ogni componente apporta una sua importante caratteristica.

LINER: il supporto alla base che consente di avere rigidità in fase di stampa e che apporta giusta resistenza in fase di applicazione dell’etichetta. Lo possiamo paragonare ad una superficie di supporto che, assieme al silicone, consente tutte le attività fino all’applicazione.

SILICONE: la superficie che garantisce la rimozione delle etichette. Un materiale che garantisce l’adesione quel tanto che basta per tutte le lavorazioni.

ADESIVO: il materiale che contraddistingue le etichette, che garantisce l’adesione alle superfici da parte dei materiali.

FRONTALE: conferisce l’identità alle etichette, ne determina la consistenza, colore e la maggior parte delle proprietà. Come l’impermeabilità.

STAMPA: uno strato di inchiostri che definisce tutto ciò che riconosciamo visivamente in un’etichetta.

FINITURA: può essere lucida o opaca. Ha la funzione di conservare e proteggere tutti i materiali sottostanti. Immaginate uno scudo futuristico trasparente che protegge tutto ciò che sta al di sotto.

Cosa non abbiamo visto delle etichette in questo schema molto sintetico?

Tutto ciò che riguarda l’abbellimento. Effetti 3D, oro, goffratura, etc. Sono lavorazioni che vanno ad impreziosire le etichette. Non è un tema che affrontiamo in questo breve articolo perché ci dedicheremo lo spazio che merita di avere. Quindi sarà un articolo che spiegherà la nobilitazione delle etichette.

Ti consigliamo una lettura interessante: Come le etichette influenzano l’acquisto?

Nel frattempo seguici sui nostri canali social dove troverai esempi di etichette nobilitate e moltissima ispirazione assieme a trend e novità!

Curiosità:

Sapevi che le prime etichette autoadesive furono inventate per errore? Nel 1935, l’ingegnere di nome R. Stanton Avery stava lavorando su un progetto per creare un’etichetta adesiva rimovibile quando commise un errore di taglio. Invece di creare una serie di etichette separate, incise una linea di taglio orizzontale su tutta la striscia di materiale adesivo.

Nonostante l’errore, Avery si rese conto che questa “etichetta di carta” tagliata accidentalmente poteva essere staccata facilmente dal retro e applicata su vari oggetti. Si rese conto del potenziale di questa scoperta e iniziò a sviluppare un processo per produrre etichette autoadesive in serie. Nel 1937, fondò la sua azienda, la Avery Adhesive Label Corporation, che divenne uno dei principali produttori di etichette adesive al mondo.

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